Perché WhatsApp no?
WhatsApp è di Facebook. Questo dovrebbe essere sufficiente a spingere chiunque a diffidare di un servizio così utile e diffuso, offerto gratuitamente seppur estremamente costoso da mantenere.
Tuttavia, per chi è meno informato su quanto Facebook sfrutti gli utenti per il solo (o, se non solo, massimo) fine di arricchirsi, di seguito alcuni link utili per comprendere il problema:
- L’importanza dei metadati
- WhatsApp è il male, un articolo di Daniele Scasciafratte
Questa pagina contiene unicamente spiegazioni ed articoli in italiano, ma per avere una visione più completa vi invito a leggere anche i link che sono presenti in quella in inglese.
Perché
Le ragioni per cui preferire Signal a WhatsApp è una scelta non irrilevanti sono poche e semplici, ma cruciali:
- nessun dato è raccolto da Signal
- Pur rimanendo una semplice e minimalistica app di messagistica, Signal offre di default una crittografia estremamente avanzata
- Il suo codice sorgente è aperto e pubblicamente verificabile: chiunque può assicurarsi dell’effettiva sicurezza dell’applicazione
- Signal è stata creata ed è mantenuta da una fondazione non-profit: tutto ciò che viene implementato su Signal è aggiunto con il solo fine di migliorare l’esperienza dell’utente. La Signal Foundation sopravvive unicamente grazie ad investimenti e donazioni.
Altro
Diversi contenuti interessanti riguardo Signal:
- Cos’ha di speciale Signal, su Il Post
- Un’interessante e diverso punto di vista da parte del mitico Gigio Rancilio, su Avvenire: Il successo di Signal (purtroppo) non è solo una vittoria. Attenzione: i timori di Gigio sono inutili, perché ovviamente il crimine organizzato dispone di strumenti di comunicazione criptata indipendentemente dalla loro diffusione; per questo, che Signal e altri sistemi di comunicazione criptata prendano piede non influenza minimamente il fatto che fuorilegge possano comunicare in sicurezza.