Tommi Space

I problemi di Scambi Festival

Come fondatore ed Entusiasta Capo di Scambi Festival, sono irrimediabilmente incessantemente proiettato verso la costruzione dello Scambi del futuro ancora più che allo Scambi del presente, concentrato sulla magia unica che stiamo mettendo in atto con un team di persone grandiose e soprattutto portato a parlarne e coinvolgere persone in ogni occasione.

Tuttavia, da un po’ di tempo sto riflettendo su quanto sarebbe utile scrivere e condividere tutto ciò che non funziona, riconoscendo e investigando l’attrito generato nel favoloso ingranaggio chiamato A.P.S. Oltre, l’associazione che organizza il festival.

Ritengo che raccogliere in un articolo le nostre problematiche non solo sia utile ma anche molto importante, principalmente per due motivi.

  • Come menzionato in apertura, possiedo il dono di avere una visione d’insieme e del futuro di Scambi come—per ora—nessuno nell’associazione. Talvolta, questo mi porta più o meno consciamente ad avere un atteggiamento presuntuoso e arrogante, sottovalutando i naturali limiti pratici e umani che caratterizzano qualunque gruppo di persone, specialmente se volontarie. Scrivere di quello che non funziona serve a Tommi come esercizio di umiltà e realismo per riconoscere che ci sono occasioni in cui Scambi va messo da parte per concentrarsi sull’umanità che lo compone.
  • Sono piuttosto irritato dall’ubiqua retorica che il mondo frenetico che abitiamo e il sistema capitalista che lo governa costringono ogni ente—tralasciando gli individui—ad adottare: raccontare cose belle e/o frivole, criticando solo l’esterno ma mai sé stessi, almeno non pubblicamente. Naturalmente, la mia è una visione fortemente soggettiva e, poiché tale, viene condivisa sul mio blog e non su quello di Scambi; il suo essere pubblica ha però un particolare significato e valore.

L’ultima parte della premessa è che dei problemi di seguito non tutti sono esclusivamente propri di Scambi e dunque dovuti a mancanze o errori di qualcuno di noi. Nella maggior parte dei casi, si tratta di naturali, fisiologici limiti e dinamiche che non possono essere risolti, ma riconosciuti e controllati.

  • perseguire ideali che prevalentemente ci complicano la vita:
    • self-hosting
  • l’organizzazione e la strutturazione richiedono tempo, seguire gli schemi richiede talvolta il massimo che una persona può permettersi
  • creare un format invece di seguirne uno già esistente
  • le persone sono inaffidabili
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