Tommi Space

Groovy Pieces

Vabbè, insomma, sono qui sul treno e mi sono accorto che non scrivo qui da un po’. Però, a dire la verità, avrei molto da raccontare, ma ben poco su cui riflettere, o almeno, nulla di particolarmente profondo ed interessante (per quanto interessante possa essere ciò che scrivo in generale).

un carrugio con bandierine gialle
Pezzetti di carta gialli in un carrugio - Genova, 13 novembre 2019

Tuttavia, dato che comunque curiosi spunti su cui vorrei ragionare e pubblicare ci sono eccome, ma purtroppo tutto il tempo che potrei dedicargli è soffocato da una quantità asfissiante di reazioni RedOx, dimostrazioni matematiche e creazione di programmini che individuano i numeri primi, mi limiterò, così, un po’ a caso (come sempre, d’altra parte) a elencare alcuni pezzetti carini (perché usare “cose” mi ha un piuttosto stufato, ma non trovo alternative, non sono sufficientemente dotto da permettermi di eliminare questo termine dal mio vocabolario).

Ah, sono sicuro vi mancassero le mie spaventose incomprensibili subordinate.

Pezzetto uno

Una bella canzone per prenderla alla leggera (fortemente biografica per me): Groovy Movies by The Kniks

anche se poi tutto l’album rimasterizzato uscito recentemente mi sta davvero facendo impazzire, non me li ricordavo così forti (anche se si sente mooolto l’impronta dei Beatles). Già che nel primo pezzetto si parla di musica, vi rilancio questa playlist un po’pazza, eterogenea ed insensata, composta dalle canzoni che sono la colonna sonora della mia vita.

Pezzetto due

Quando l’intelligenza artificiale sarà davvero intelligente, nel senso di quasi cosciente, quali scelte dovrà prendere quando ci sono di mezzo vite umane?

Sono rimasto affascinato dall’incontro con Stefano Zamagni al Politecnico di Torino qualche settimana fa. In sintesi (è difficile riassumere, non ho mai riempito quattro pagine del mio quadernino di appunti in 90 minuti di conferenza) dobbiamo renderci conto che scienza e filosofia non possono continuare a evolvere su binari paralleli e a non influenzarsi mai. Se riesco a studiare quando dovrei e a costruire il percorso giusto, vorrei specializzarmi in etica dell’intelligenza artificiale, perché qui ci troviamo di fronte ad un’evoluzione tecnologica spaventosa ma con un’infinità di paradossi nell’umanità, che dovrebbe controllarla.

Pezzetto tre

Sono in treno perché sto tornando dalla Teen Parade di Radioimmaginaria, quest’anno tenutasi a Genova. Oltre alla felicità di incontrare di nuovo tutti i fantastici tipi immaginari, ho comprato e letto stanotte tutto d’un fiato Noi Abbiamo Futuroz/cite>, il romanzo che racconta l’incredibile viaggio in Ape di una decina di adolescenti da Bologna a Stoccolma. È una storia bellissima, emozionante, realmente accaduta ma quasi verosimile. Dentro questo libro non c’è solo il viaggio, anche la filosofia e un po’ della storia di Radioimmaginaria. Potete preordinarlo oppure scrivetemi che ve lo presto. Va letto per capire chi è questa gente che dice siamo in missione per conto del futuro.

Pezzetto quattro

Per una serie di incredibili eventi che ancora non completamente metabolizzato ieri ho preso un caffè con Marco Ponti, regista del film che più ho amato nella mia vita: Santa Maradona (2001). Il DVD non è facile da trovare ma dovete guardare questo film fa vo lo so. Marco mi ha raccontato alcuni aneddoti incredibili dei dietro le quinte sorprendentemente simili a tutto il casino che abbiamo fatto per girare Everyone. Lui al suo primo film, io al mio primo corto. A livelli decisamente diversi, tutti e due abbiamo raccontato storie di ragazzi un po’ svitati, con poco in cui credere ma tanto da fare. È stato bellissimo chiacchierare con lui ed io continuerò a guardare Santa Maradona in loop. Ah, avete presente quella canzone di Willie Peyote? Sì, l’inizio è proprio un dialogo di questo film.

Pezzetto cinque

Ho ricominciato -ritagliandomi striminziti angoli di tempo nelle mie giornate di studio- a fare qualche foto. Dato che sono davvero innamorato di questa cosa (vedete? ora cosa potrei scrivere al posto di “cosa”?) che è girare e fermare con uno scatto emozioni che vedo di fronte a me, vorrei davvero sapere se per voi questi scatti hanno un senso, vi colpiscono, vi emozionano, vi comunicano qualcosa oppure no. Non mi frega niente se vi piacciono.

Pezzetto finale

Uff, alla fine credo che sia proprio una cavolata questa cosa dei pezzetti, perché si dice tutto e niente, probabilmente si capisce anche poco, non ha molto senso e appare come uno show off delle mie robe (sembra sempre così, temo, ma non è questa la mia intenzione). In ogni caso, come sempre, vi ringrazio di essere arrivati fino a qui e di avermi cagato. Vi voglio bene e vi prometto che mi impegno a trattare in maniera più approfondita e meno soggettiva queste tematiche. Per ora, un abbraccio e a presto.

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